Piani individuali di risparmio (PIR)
I piani individuali di risparmio altro non sono che una forma di investimento a medio termine, introdotti dall’ultima legge di bilancio, che sono in grado di indirizzare i risparmi verso le piccole e medie imprese italiane.
Trattandosi di qualcosa di particolare, sono tante le domande che ci attanagliano a riguardo: a cosa servono? Come si investe? Convengono? E via dicendo.
Nei paragrafi che seguono troverete le risposte a tutte le vostre domande.
A chi sono riservati i PIR?
Esclusivamente alle persone fisiche (in particolar modo ai piccoli investitori), per cui semaforo rosso per: aziende e/o persone giuridiche.
In quali paesi esiste il PIR?
Il PIR esiste giAi?? in: USA, Giappone, Gran Bretagna e Francia.
Quali sono le regole del PIR?
Sono poche, ma essenziali. Prima di tutto. deve durare almeno 5 anni. Un’altra cosa fondamentale A? che non deve superare i 30mila euro di investimento iniziali e i 150mila euro di investimento finali, al termine dei 5 anni. Per gli investitori che superano i 150mila euro di investimento in piani del genere, ci sarAi?? un abbattimento del carico fiscale.
Come investe un PIR?
Tutte le risorse legate al PIR possono essere investite in:
Azioni;
- Quote di fondi di investimento;
- Obbligazioni;
- Conti correnti bancari.
Il 70% circa di quanto investito deve essere destinato a particolari strumenti finanziari emessi sia da societAi?? italiane che europee. Per quanto riguarda il restante 30%, invece, lo si potrAi?? tranquillamente investire in conti correnti e/o depositi.
A cosa bisogna prestare attenzione?
Ai costi. Prima di sottoscrivere un piano individuale di risparmio bisogna conoscere i costi che la societAi?? propone legati ovviamente al prodotto in questione.
Per godere di quelli che sono i benefici previsti dalla normativa, il suggerimento che vi diamo noi A? quello di creare da soli il PIR e non quello di andare ad acquistare un prodotto giAi?? confezionato di un’altra azienda.
In questo modo, si otterrebbe:
- L’esenzione dell’imposta (nel caso in cui il PIL fosse conservato per almeno 5 anni);
- L’assenza di costi per la sottoscrizione e per la gestione.
Tuttavia, perA?, aprire un PIR in totale autonomia risulta difficoltoso per alcune banche, ecco perchAi?? l’opportunitAi?? non viene ancora considerata e colta da tutti.
Cosa fare per godere del beneficio fiscale?
Bisogna far durare l’investimento minimo 5 anni.
E se la sede su cui ho investito si trasferisce fuori Italia, cosa succede?
Assolutamente niente, non perderete nulla, nAi?? tanto meno l’esenzione fiscale e questo perchAi?? la caratteristica territoriale viene considerata solo ed esclusivamente nel momento in cui il PIR viene creato. Successivi trasferimenti sono completamente insignificanti.
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