Il consumo di un condizionatore dipende in genere dal tipo e dalla qualitAi?? dell’apparecchio, dal tempo e dalle modalitAi?? d’uso, quindi il primo risparmio si puA? dire che consiste in una scelta molto oculata dell’apparecchio. Si valuta l’ambiente, l’uso che se ne vuole fare, la capacitAi?? di refrigerazione in rapporto ai consumi reali dell’apparecchio.
Come sappiamo, giAi?? dal 2002 tutti gli apparecchi in vendita devono avere l’etichetta di efficienza energetica in base a una scala di consumi crescenti che va dalla A alla G. L’etichetta contiene anche il consumo in chilovattora all’anno (kWh/anno), la potenza refrigerante e il livello di rumore in decibel: piA? A? alto piA? A? rumoroso, indice di una bassa qualitAi?? generale del climatizzatore.
Se l’apparecchio A? dotato di pompa di calore, un dispositivo che serve a riscaldare a bassissimi consumi durante le basse stagioni, il valore di efficienza deve essere il piA? vicino possibile a 5.
Gli apparecchi di classe A, A? ovvio, costano un po’ di piA? ma A? altrettanto ovvio che questa differenza viene immediatamente recuperata dal risparmio sulla bolletta. Bisogna considerare infatti che un apparecchio di classe A consuma circa il 30-40% meno (anche se costa il 30% circa in piA?) degli altri modelli. Per essere sicuri che la “A” sia autentica e non fasulla bisogna controllare che sull’apparecchio ci sia anche il marchio Eurovent, la federazione europea dei produttori di apparecchi per il caldo e il freddo di qualitAi??.
Un condizionatore di classe A rispetto a uno di classe C permette di risparmiare circa il 30% annuo sui consumi elettrici (Dati ENEA). Tirando le somme, nel caso di un modello split da 6 kW capace di raffreddare due o tre stanze per un totale di 40 metri quadrati utilizzato per otto ore al giorno nei tre mesi estivi, si spenderebbero in bolletta meno di 160 euro all’anno in classe A contro i 180-190 euro della classe C e i 190-200 euro della classe D (posto che un kWh costi 0,18 euro).
Ogni ambiente e ogni edificio hanno poi caratteristiche diverse come la collocazione geografica, l’esposizione al sole, l’isolamento di pareti e tetto, la quantitAi?? di finestre e solo un installatore puA? consigliare il modello su misura della situazione. Inoltre il climatizzatore deve essere in grado non solo di raffrescare ma anche di deumidificare, filtrare, depurare con la ionizzazione professionale e purificare l’aria in entrata dall’esterno, soprattutto per zone inquinate.
Queste caratteristiche hanno un peso perA? sui consumi: la deumidificazione fa sentire meno l’afa ed A? possibile con un basso livello di umiditAi?? tenere la temperatura di 2-3 gradi piA? alta. Il condizionatore tradizionale rinfresca continuamente la stessa aria, perciA? spesso si avverte un senso di disagio e di sonnolenza che richiede frequenti aperture delle finestre.Uno spreco enorme che si puA? ridurre con i filtraggi multipli dell’aria.
Un altro risparmio in tema di condizionatore A? quello di sceglierne uno con ย l’inverter Dc. L’inverter Dc A? un’innovazione che ha la funzione di ย mantenere costante la velocitAi?? di funzionamento cosAi?? da consumare tra il 25 e il 35% in meno rispetto agli altri modelli. E’ da prendere in seria considerazione soprattutto per gli apparecchi che dovranno funzionare a lungo.