OCSE: AUMENTA IL DIVARIO TRA RICCHI E POVERI

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Dal 1985 al 2005, gli anni che nei libri di storia verranno definiti come il periodo della globalizzazione e i suoi effetti, A? aumentato il ‘gap’ tra ricchi e poveri nei paesi industrializzati e l’Italia A? risultata sesta su 30 tra i campioni di disuguaglianza in una speciale classifica redatta dallOcse in cui viene superata solo da Messico, Turchia, Portogallo, Usa, e Polonia.

A? quanto emerge dal primo rapporto di questo tipo stilato dall’Organizzazione economica e intitolata Ai??Growing UnequalAi?? che stima l’incremento della disuguaglianza sociale per reddito in crescita sull’onda dei fenomeni di mondiliazzazione. In sostanza chi era ricco ha accresciuto le sue disponibilitAi?? mentre chi era povero ha accresciuto il divario dal primo decile della classifica.

La stima, basata sul coefficiente di Gini che misura la differenza del reddito con un numero compreso tra 0 e 1 (eguaglianza perfetta nel primo caso e perfetta diseguaglianza nel secondo), mette ai primi posti con un bassissimo livello di diseguagliaza (fino allo 0,25) paesi nordici con forte tassazione e quindi ridistribuzione come la Danimarca, la Svezia e il Lussemburgo, campioni della distribuzione della ricchezza nazionale. L’Italia, al sest’ultimo posto, ha un coefficiente intorno allo 0,35 a fronte dello 0,38 circa degli Usa e dello 0,48 del Messico a cui va il primato di disuguaglianza ociale tra i paesi Ocse. Lo studio rileva come negli ultimi due decenni la disuguaglianza sociale sia aumentata a secondo dei paesi tra il 7 e il 30%. In termini generali l’Ocse rileva che il gap ostacola generalmente la mobilitAi?? sociale, piA? forte nei paesi con bassi tassi di diseguaglianza dove si riscontrano piA? opportunitAi?? di lavoro. Tra gli elementi che emergono dal rapporto quello che la povertAi?? A? diminuita nella fascia di etAi?? tra i 55 e i 75 anni, mentre A? aumentata la percentuale di bambini poveri.

Fonte: Vittorio da Rold, Il Sole 24 Ore, 21 ottobre 2008

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