TRENTO (Il Sole 24 Ore) Ai??Nel corso del prossimo anno l’euro andrAi?? verso la paritAi?? nei confronti del dollaro, se non ancora piA? in basso. I fondamentali delle due economie giustificano questa debolezza. Se questo processo avverrAi?? in maniera graduale non A? una cosa di cui preoccuparsi, anzi sarAi?? un beneficio per l’economia della zona euroAi??
La previsione A? di Nouriel Roubini, l’economista della New York University, tra i primi ad aver previsto la grande crisi del 2008-2009. Roubini parlerAi?? domenica al Festival dell’Economia di Trento proprio di come si evolverAi?? la crisi economica mondiale, ma oggi in un incontro con alcuni giornalisti ha affrontato gli aspetti piA? caldi dell’attuale fase economica, dalla debolezza dell’euro alle politiche necessarie per rilanciare la crescita.
C’A? chi ritiene che se i paesi della zona euro non riusciranno a fare un salto di qualitAi?? nell’integrazione politica, anche l’unione monetaria A? destinata a fallire. Lei cosa pensa?
Ai??L’euro potrAi?? sopravvivere se le istituizoni comunitarie e gli stati membri saranno in grado non solo di ridurre deficit ormai insostenibili, ma anche di far ripartire la crescita. L’austeritAi?? A? solo uno degli strumenti per affrontare la crisi. La vera sfida A? la crescita. Se non c’A? crescita economica non si evita la recessione e non si evita il disastro economico e finanziario. Quindi non basta discutere di austeritAi?? fiscale ma occorre parlare delle misure per rilanciare l’economia reale. Questa A? la sfida.Ai??Se queste cose, per quanto difficili, saranno realizzate l’unione monetaria potrAi?? sopravvivere, se non saranno fatte l’unione monetaria puA? saltareAi??.
Come si puA? stimolare la crescita?
Ai??Serve una politica monetaria della Bce non rigida; serve un euro debole; la Germania dovrAi?? stimolare la domanda interna con stimoli fiscali che aumentino il reddito disponibile; al contrario i paesi che non hanno i conti pubblici in equilibrio, parlo della Grecia, del Portogallo, della Spagna, dell’Italia, dell’Irlanda ma anche la Francia ha un deficit che diventa sempre piA? ampio, dovranno attuare una politica di austeritAi?? per ridurre i deficit pubblici o, nel caso dell’Italia, riportare il debito che oggi supera il 115% del Pil, a livelli sostenibiliAi??.