Solo 4990 euro per una Panda, 6450 per una Grande Punto e 9.990 per una Bravo: no, non sono usate, ma nuove di zecca e con tre anni di garanzia. Questi i prezzi di listino Fiat in Germania dove sono stati appena lanciati gli incentivi statali: non c’A? bisogno di essere grandi analisti per scoprirlo, basta andare un secondo sul sito www.fiat.de per verificare come il mondo dell’auto, in Italia, sia davvero sull’orlo del baratro  . E giAi?? perchAi?? se verranno confermate le prime indiscrezioni sugli incentivi che l’Italia si appresta a varare (si parla di 1000 euro a macchina, una miseria) durante la riunione di oggi pomeriggio al Governo, significa che ci sarAi?? un fiume di auto comprate in Germania e poi rivendute in Italia.
D’altra parte oggi A? fin troppo facile andare in Germania, comprare un’auto e poi tornare in Italia, soprattutto per un operatore del settore che non avrAi?? certo difficoltAi?? – con la crisi che c’A? – a ottenere auto con sconto rottamazione per poi rivenderle in Italia. E il rischio che le concessionarie italiane si trovino spiazzate ai danni degli importatori diventa reale.
Con queste premesse, insomma, diventa folle pensare che il nostro mercato dell’auto possa ripartire con un misero incentivo di 1000 euro. Come scrive infatti “Suddito” nel nostro blog: “Andate sul sito www.fiat.de cioA? l’homepage del sito FIAT e guardate le offerte: fammi questi prezzi anche qui e vedi che la compro la macchina nuova”.
Difficile, davvero difficile dargli torto. E allo stesso modo A? difficile capire perchAi?? all’interno dell’Europa si debba avere una tale differenza di prezzi per lo stesso prodotto. Insomma siamo tornati di colpo agli anni Ottanta, al periodo che fece nascere il fenomeno degli ‘importatori’ paralleli e che trasformA? il mercato dell’auto in Italia in una specie di Giungla senza regole e senza tutele per il consumatore.
CosAi?? oltre ad avere il problema della sovrapproduzione, dei conti in rosso, delle auto che non si vendono, ora le case automobilistiche in Italia dovranno fare i conti anche con i loro ‘colleghi’ degli altri mercati che inonderanno il nostro Paese di modelli a prezzi stracciati. E si troveranno di nuovo a gestire, come negli anni Ottanta, un enorme contenzioso per garanzie di auto a cui – per legge – sono obbligati a dare assistenza.
Via I La Repubblica
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